venerdì 26 ottobre 2018

Recensione Isola di Neve - Valentina D'Urbano

Buongiorno lettori e bentornati su Leggiversando!
Questa recensione sarà amore allo stato puro. Amore per questo libro meraviglioso che è entrato nella mia top ten di prepotenza.
Oggi parliamo di Isola di Neve di Valentina D'Urbano, edito da Longanesi.


Isola di Neve

Valentina D'Urbano

 

Editore: Longanesi

Genere: Narrativa contemporanea

Trama: 2004. A ventotto anni, Manuel sente di essere già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L'unico luogo disposto ad accoglierlo è Novembre, l'isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida - l'isoletta del vecchio carcere abbandonato -, Novembre sembra a Manuel il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull'isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant'anni: la storia di Andreas von Berger - violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida - e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. Del destino di Andreas e del suo prezioso e antico strumento si sa pochissimo. L'unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di una donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull'isola di Novembre, senza alcuna possibilità di fuggire. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l'unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. Sull'isola non si fa che parlare del nuovo prigioniero, ma la sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata sui cui è proibito attraccare. E proprio lì che sbarca Neve, contravvenendo alle regole, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. E bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell'isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella di Andreas, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.




Non so da dove cominciare... davvero.
Ho letto questo romanzo nell'arco di un weekend; l'ho iniziato sabato mattina e l'ho finito domenica sera, e una volta finito ero lì a crogiolarmi nel pensiero "e adesso che cavolo leggo dopo un libro del genere?".

DOVETE LEGGERE QUESTO ROMANZO.
Potrei terminare la recensione così, perché sono convinta che, a prescindere dal genere che prediligiamo, a prescindere dal fatto che sono 500 pagine che possono spaventare per la loro mole, a prescindere dal fatto che abbiamo paura di ritrovarci per le mani l'ennesimo caso editoriale che ha recensioni positive da tutte le parti ma che alla fine non ci piace, questo romanzo VA letto.

Non mi sprecherò con parole aggiuntive sulla trama, che spiega sufficientemente tutto quello che c'è da sapere prima di iniziare la lettura, ma vi parlerò semplicemente di come mi ha fatto sentire questo libro.

L'isola di Novembre è un luogo meraviglioso.
Nel romanzo viene descritta come un posto orribile in cui passare anche solo le vacanze estive, un posto dimenticato da Dio dove la gente sembra non essersi evoluta nel tempo.
Quello che invece ho provato io è stata una sensazione di pura pace.
Riuscivo perfettamente ad immaginarmi in quel posto, affacciato sul mare, pieno di quiete e calma; un posto dove riflettere su se stessi, dove lasciare il mondo ed i problemi che ci affliggono a casa, come se fossero cose superficiali senza importanza.

L'isola di Santa Brigida invece, la sua gemella, è un posto pieno di fascino e mistero.
Un luogo ricco di storia, e questa storia è quella di Neve e Andreas.

Neve e Andreas: vi innamorerete di questi personaggi.
Vi ritroverete a tifare per loro, a gioire con loro delle piccole cose e a soffrire con loro per tutti gli ostacoli che la vita ha messo sul loro cammino.
Dopo aver letto di loro due, ogni storia d'amore vi sembrerà pallida a confronto. C'è così tanta sofferenza e così tanto amore da permeare ogni pagina del libro, fino all'ultimo.

L'alternanza tra passato e presente mi è piaciuta e allo stesso tempo mi ha divorato.
Perché nel momento in cui leggevo di Neve e Andreas non mi sarei mai voluta staccare dalla loro storia, poi però entravano in gioco Edith e Manuel, che cercano di far luce su cosa sia successo 50 anni prima, e la parte del mistery prende il sopravvento.
Diventa tutto un gioco di equilibri; passato e presente si intrecciano per creare una magica storia di cui verremo a capo solo all'ultima pagina: anche se sai che questi personaggi, che si differenziano fra di loro per epoca e caratteristiche, sono sicuramente legati, non riesci a capire come.

Edith e Manuel li ho trovati complementari al tutto.
Sono la voce narrante del detective che troveremmo in un giallo, e allo stesso tempo la loro storia è altrettanto potente e bellissima.
Edith ha la capacità di far scoprire a Manuel il suo lato migliore, la capacità di credere in lui anche quando lui stesso non ci crede, e a fargli capire che non è il mostro che crede di essere.

L'atmosfera di questo romanzo è cupa, misteriosa e ti fa divorare le pagine una dietro l'altra.

Di questa autrice mi era già capitato di ascoltare l'audiolibro Il rumore dei tuoi passi, e anche quello mi aveva lasciato parecchio sconvolta.

Con L'isola di Neve però... le emozioni che ho vissuto con questo romanzo, non sono superabili.
Per quanto mi riguarda, è sicuramente il libro migliore che ho letto in questo 2018 fino ad ora, e sono abbastanza convinta che sarà molto difficile superarlo.

L'unico caso in cui non vi consiglio di leggere questo romanzo è se siete necessariamente alla ricerca dell'happy ending perfetto, perché qui non lo troverete, ma è anche questo che lo rende un libro eccezionale.

Allora lettori? Vi ho convinti? Ditemi di sì!
Aspetto un vostro commento.

Alessia

10 commenti:

  1. Happy ending in parte c'è dai XD
    Che dire, condivido ogni tua parola, tanti cuoricini per questa storia stupenda <3 <3 <3

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    1. Si infatti ho detto "Happy ending perfetto", inteso come sposati, con giardino e tanti marmocchi che girano per casa😂

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    2. Quello non è un happy ending, è un'utopia spaventosa XD

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  2. Sei quasi riuscita a convincermi. Quasi.

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  3. Ciao! Non conoscevo questo romanzo, ma dalla tua recensione entusiasta gli darò un'occhiata sicuramente!

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  4. Ciao Alessia! Ho letto solo recensioni positive di questo romanzo e sono sempre più convinta ... Devo recuperarlo! :D

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