mercoledì 26 settembre 2018

Recensione La teoria imperfetta dell'amore - Julie Buxbaum

Buongiorno lettori e bentornati su Leggiversando!
Sto scrivendo questa recensione proprio a caldo, a poche ore dal termine della lettura, per parlarvi della nuova uscita tanto chiacchierata di Julie Buxbaum, ovvero La teoria imperfetta dell'amore, edito da De Agostini.

La teoria imperfetta dell'amore
Julie Buxbaum



Editore: De Agostini

Genere: Young Adult

Trama: A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?



Avendo letto Dimmi tre segreti di questa autrice, e le recensioni entusiastiche su questa nuova uscita, mi ci sono buttata a capofitto, letteralmente.
Tempo zero che ho finito l'ARC ricevuta a settembre, avevo in mano questo gioiellino.

Quando ho visto che uno dei due protagonisti, David, soffriva della sindrome di Asperger, non ho potuto fare a meno di cercare delle somiglianze con la protagonista de La matematica dell'amore (qui la recensione).

Ho trovato che in questo romanzo la questione dell'autismo fosse affrontata in maniera più approfondita e veritiera.
David ha delle reali difficoltà nel comprendere i comportamenti delle persone che lo circondano; ciò che per gli altri è strambo, per lui è una routine quotidiana, e ci convive relativamente bene.

Aaaahhh David. Questo personaggio è adorabile, non c'è modo migliore per descriverlo.
Se ad alcuni il suo pov potrebbe risultare pesante, perchè ovviamente ha un modo tutto suo di pensare, io l'ho trovato tenero ed esilarante:avevo perennemente il sorriso sulle labbra.
<Io sono un ragazzo vero.> Come è possibile che la mia stessa sorella non mi reputi del tutto umano? Mi veda come qualcosa di diverso? <Ho un pene.><E proprio quando penso che stiamo facendo qualche progresso, tu parti e parli del tuo pene.><Che cosa? E' un fatto: ho un pene. Questo fa di me un ragazzo. Anche se tecnicamente ci sono alcune persone trans che hanno un pene ma si autoidentificano come donne.><Per favore, smetti di dire quella parola.>
Per quanto possa sembrare che una persona con la sua condizione, essendo additata come debole e sfigata, possa essere realmente così, David nasconde una forza d'animo ed un coraggio degno di pochi.
Vivendo in un contesto come quello del liceo, dove i ragazzi tentano di prevaricare sugli altri, David cerca di fare affidamento solo sulle persone di cui si fida realmente, grazie anche all'aiuto di sua sorella (ho adorato il suo personaggio!).

L'amicizia che nasce lentamente con Kit e che, successivamente, si trasforma in qualcosa di più, è la prova che dobbiamo trovare quelle persone speciali che ci accettano e ci apprezzano con tutte le nostre stranezze, le nostre particolarità, i nostri scatti d'ira e i nostri momenti di pianto incontrollato.

Ed è questo che Kit trova in David.
Nel momento peggiore della sua vita, quando tutto le sta stretto, quando tutte le persone che prima la facevano stare bene ora la fanno sentire a disagio, trova in David un compagno fidato, pronto a risollevarla, anche nei momenti in cui tutto ciò di cui necessità è il silenzio.
La loro storia è lenta, dolce senza essere stucchevole, con un crescendo continuo che ti fa sentire cullata dal romanzo.
<E' mostruosamente intelligente, come te> aggiunge.
<Non sono sicuro che la parola mostruosamente si applichi in alcun modo a Kit. Lei è estremamente normale.>
<E carina.>
Carina non si addice a Kit.
E' una parola troppo piccola. Come il suo nome.
<Non carina> la correggo. <Bellissima.>
I personaggi secondari sono più stereotipati dei protagonisti, ma comunque ben caratterizzati e funzionali alla storia.

Insomma libro superpromosso a mio parere!
Aspetto i vostri commenti.

Alessia

P.S. Mentre leggevo mi veniva spesso in mente la canzone Who you are di Jessie J, che se non avete mai sentito vi consiglio di andare a recuperare.

3 commenti: