lunedì 10 dicembre 2018

Recensione Come fermare il tempo - Matt Haig

Buongiorno lettori e bentornati su Leggiversando!
La recensione di oggi riguarda un romanzo che ho trovato molto particolare.
Mi ci sono buttata perchè mi dava un po' i feels de Il curioso caso di Benjamin Button, e anche se andando avanti ho capito la diversità tra i due, mi è comunque piaciuto molto.
Il libro in questione è Come fermare il tempo, di Matt Haig.

Come fermare il tempo
Matt Haig

 

Genere: Historical-Science Fiction

Editore: Edizioni eo

Trama: Pensate a un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve ad ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi. 




Sarò sciocca eh, ma la prima cosa che ho pensato quando ho visto questo libro su goodreads è stata: speriamo che mi piaccia perchè adoro questa copertina, e la voglio assolutamente in libreria!

Ovviamente non è questo che mi ha fatto prendere il libro in mano, bensì la trama che, per quanto io non sia amante degli storici, mi ha attirato come una calamita.
Non chiedetemi perchè ma ultimamente sono per i libri che si svolgono in un arco temporale anche piuttosto lungo; sarà che ho fatto indigestione di romance che si concludono nell'arco di un mese, sentivo la necessità di qualcosa di diverso, e anche al di là dei soliti generi che sono abituata a leggere  continuamente.

La prima cosa che ho notato e che mi ha colpito di questo romanzo è lo stile dell'autore.
Solitamente non sono per lo stile troooppoo ricercato e anche metaforico, ma in questo contesto, con questo genere di protagonista, l'ho trovato pienamente azzeccato.
Risulta il giusto compromesso per un protagonista che ha più di 400 anni, e che passando per diverse epoche matura un'evoluzione sia del suo pensiero che inevitabilmente del suo linguaggio, mantenendo comunque quel qualcosa che ci fa capire che non è del nostro tempo.
<Chi teme di soffrire, soffre già perchè teme>.
Il protagonista, indubbiamente, è il fulcro centrale del libro; so che sembra scontato, ma non lo è.
Ci sono sì dei personaggi secondari, anche piuttosto importanti, ma viviamo tutto il romanzo nella testa di Tom.

Tom ha certamente gli stessi comportamenti, gli stessi pensieri e le stesse paure che avrei io se mi ritrovassi a vivere in una condizione del genere.
Nel romanzo viene definita anageria, ovvero la persona non è dotata di immortalità ma ha una crescita decisamente più lenta rispetto al normale: invecchiamento di 1 anno ogni 15 circa.

Tom si sente vuoto e futile al mondo, essendo obbligato a spostarsi ogni 8 anni per non destare sospetti, senza poter instaurare un rapporto con un altro essere umano che vada al di là delle chiacchiere superficiali.
E, se da una parte questa cosa lo rincura, essendo ancora legato perdutamente all'unico amore della sua vita venuto a mancare, dall'altro è un continuo susseguirsi della fatidica domanda: qual è il mio scopo nel mondo?
<La tua vita sarà troppo variopinta per una ragazza scialba che vende frutta al mercato>.
<Tu non sei scialba Rose>.
<Un filo d'erba non è scialbo finchè non vedi un fiore>.
<E' vero. Un filo d'erba è sempre scialbo. Ma tu non sei un filo d'erba>.
Grazie a dei flashback principalmente nell'Inghilterra Elisabettiana, vediamo le dure scelte e i difficili percorsi intrapresi dal protagonista, semplicemente per proteggere le poche persone a cui era legato.

Lo stato d'animo di Tom si ripercuote per tutto il libro, e riesce a far trasparire il lato negativo di questa condizione: potrai anche vivere in decine di epoche diverse, in mezzo al lusso, ma sarai destinato a perdere tutto ciò che ami inesorabilmente.

A fare da sfondo alla vita quotidiana del protagonista, c'è l'incessante ricerca della figlia di Tom, Marion, affetta dalla sua stessa condizione e sparita nel nulla decenni prima.
E' tutto ciò che permette al protagonista di andare avanti con la sua vita di tutti i giorni, la speranza di poter riabbracciare la sua bambina perduta.

La cosa che mi "spaventava" di più di questo romanzo era la probabile sensazione di pesantezza portata dal leggere di una Londra del '500; fortunatamente non ho provato nulla di tutto ciò, anzi.
Le descrizioni delle varie epoche, viste tramite gli occhi del protagonista, ti portano ad essere lì con lui, senza risultare noiose, eccessive ma assolutamente credibili, giocando a favore della storia.

L'unico motivo per cui non prende un punteggio pieno è che ho trovato il finale un po' affrettato e scontato.
Verso metà libro, se non prima, ho cominciato a sentire puzza di bruciato in merito ad un determinato personaggio, e non mi sbagliavo. Eviterò comunque di menzionare di chi sto parlando.

In sostanza è un libro che consiglio e che mi è piaciuto molto, ma sicuramente non fa per tutti.
La storia risulta scorrevole, ma si prende comunque il suo tempo e di certo non si termina in due giorni.

Allora lettori? Vi ispira questo libro?
Fatemelo sapere come sempre con un commento!
Alessia

4 commenti:

  1. Ho questo titolo in lista e sullo stesso filone ti consiglio di dare un'occhiata a "Le prime quindici vite di Harry Auguste" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo". Sicuramente recupererò questo qui io invece XD

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  2. fin da quando ho letto la trama mi ha catturata e anche a me ha ricordato Il curioso caso di Benjamin Button (che tra l'altro mi è piaciuto molto) però non so se possa essere il mio genere quindi penso lo prenderò in biblioteca anziché comprarlo subito

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  3. All'inizio ero curiosa (avevo già visto questa cover in giro) ma credo non faccia per me :/ però concordo, la cover è troppo bella, sicuramente ti da una spinta per leggerti la trama.

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