venerdì 20 luglio 2018

Recensione Il sognatore - Laini Taylor

Buongiorno lettori e bentornati su Leggiversando!
Approda oggi sul blog la recensione di un libro fantasy... e finalmente direi.
Ma bando ai convenevoli e passiamo subito alla recensione de Il sognatore di Laini Taylor.

Il sognatore
Laini Taylor


Editore: Fazi Editore

Genere: Fantasy

Trama: In un mondo indefinito, devastato dai postumi di una guerra fra dèi e uomini, il piccolo Lazlo Strange, orfano, viene allevato da monaci arcigni che tentano con la forza di strappare il germe della fantasia dalla mente del bambino. Ma Lazlo è nato sognatore. Rimane impressionato dai racconti di un anziano monaco, che parlano di una misteriosa città, un luogo di cui si è persa la memoria ma nel quale è accaduto qualcosa di tragico, qualcosa di enorme. Conoscere questa città, chiamata Pianto, diventa il suo sogno, la sua ossessione. Anni dopo, ormai ventenne, Lazlo lavora come bibliotecario; passando tutto il suo tempo fra libri e documenti, appaga la sua sete di ricerca e di storie. Finché un giorno arriva nientemeno che una delegazione di guerrieri proveniente
proprio dalla mitica Pianto, guidata da un comandante soprannominato il Massacratore degli Dei, il quale spiega che sta girando per tutto il territorio alla ricerca di uomini e donne in possesso di capacità intellettuali e manuali che possano servire a ricostruire la città, devastata dalla guerra. Lazlo chiede di essere arruolato e ottiene il posto. Inizia così un viaggio avventuroso verso la meta cui ambisce fin dall’infanzia…



Questo libro è ovunque... no davvero... la blogsfera pullula di recensioni su questa nuova uscita, e avrei voluto davvero aggregarmi alla massa entusiastica ma ahimè non ci sono riuscita...
La trama mi ha attirato non poco ed ero comunque curiosa in merito all'autrice che non avevo ancora avuto modo di conoscere.

Prima di parlarvi del libro in sè però, voglio fare una premessa: non sono una fan incallita del genere fantasy puro, preferisco gli urban-fantasy generalmente, per un semplicissimo motivo: non sopporto i libri troppo descrittivi/evocativi.
Negli urban-fantasy certo, bisogna comunque essere introdotti in una realtà diversa da quella che si conosce, ma solitamente non risulta troppo particolareggiata da farti perdere il filo della storia.
Detto questo, sono ben consapevole che tutto ciò è un mio limite, sono io che non sono in grado di apprezzare a pieno il genere.

Arriviamo finalmente a parlare di questa lettura sulla bocca di tutti.
Ho trovato la storia veramente originale, qualcosa di unico, non ho mai letto nulla del genere.
La fantasia dell'autrice non si discute; è riuscita a creare una città segnata dalle disgrazie ma che, allo stesso tempo, riesce a trasmettere la sua potenziale bellezza. 

I personaggi sono caratterizzati benissimo, per quanto ce ne sia una moltitudine infinita, che spesso e volentieri mi ha messo in difficoltà.
Come non amare Lazlo Strange: l'emblema della bontà e dell'umiltà. Ti fa sperare che possa accadergli qualcosa di buono, che possa realizzare i suoi sogni, perché se lo merita.
C'è qualcosa di profondo che lega il nostro protagonista a questa città perduta, e nel momento in cui Sarai entra nei sogni di Lazlo, assistiamo a come potrebbe essere la città di Pianto, a quanta bellezza è stata strappata via per volontà divina.

Ho apprezzato moltissimo anche la "doppia faccia" degli Dei; ognuno di loro ha un dono particolare che, a seconda di come viene utilizzato, può essere un'ancora di salvezza oppure la distruzione di un intero popolo.

Insomma, le caratteristiche per essere un libro da 5 stelle ci sono tutte, ma non per la sottoscritta.
Per quanto mi sia piaciuto ogni singolo aspetto che definisce il libro, i personaggi, la magia, l'amore e l'odio che vanno di pari passo, le complesse dinamiche e i conflitti interiori che le accompagnano, lo stile dell'autrice mi ha abbassato decisamente l'asticella.

Purtroppo, finché non sono arrivata all'ultimo 20% della lettura, ho trovato il tutto molto appesantito. Mi aspettavo la prima parte molto descrittiva, giustamente serve un'infarinatura per introdurti nel nuovo mondo, il problema è che la cosa si è protratta per tutto il libro.
La magia iniziale è svanita e sono arrivata con difficoltà alla fine.

Il voto è comunque positivo, e leggerò sicuramente il secondo libro che concluderà la duologia perché tralasciando lo stile, ripeto, la storia mi è piaciuta e ci sono ancora degli interrogativi che cercano risposta.

Allora lettori. Siete anche voi amanti sfegatati del libro? Oppure avete pareri contrastanti come la sottoscritta?
Fatemelo sapere con un commento!

Alessia


2 commenti:

  1. Beh, gli abbiamo dato lo stesso voto, solo che io arrotondo xD Ed è DILOGIA!

    RispondiElimina