martedì 10 luglio 2018

Recensione La ragazza di prima - J.P. Delaney

Buongiorno lettori e bentornati su Leggiversando!
Andiamo avanti sulla scia dei thriller e di nuovo il mio cervello pensa "meh...".
Il libro di oggi è La ragazza di prima di J.P Delaney.


La ragazza di prima
J. P. Delaney



Editore: Mondadori

Trama: Con quest'uomo ci andrei a letto. Gli ho detto poco più che buongiorno, eppure la parte più segreta di me, quella che sfugge al mio controllo, ha già espresso il suo giudizio. Lui mi tiene aperta la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi sembra carico di significato. Non posso credere di essere a un passo, un solo piccolo passo, dall'aggiudicarmi la casa che lui, Edward Monkford - un innovatore, un architetto riservato e profondo -, ha progettato e realizzato in Folgate Street, civico 1, Londra. Una casa straordinaria. Un edificio che coniuga l'avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi. Design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili alla luce, soffitti immensi. Nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. Un gioiello della domotica, dove tutta la tecnologia è nascosta. Una casa che però ha le sue regole, il Regolamento come lo chiamo: se diventerà mia non dovrò soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovrò plasmare il mio carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno è il più, in cui l'austerità e l'ordine sono la purezza, e la sobrietà la ricompensa. Perché lui vuole così, perché lui è così. Ha voluto sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero essenziali per la mia vita. Dicono che quest'uomo, dai capelli di un biondo indefinito e dall'aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro e luminoso, sia un architetto eccezionale perché non cede a nessuna tentazione. Tuttavia, la casa è già stata abitata, una volta. Da una ragazza della mia stessa età, quasi una mia gemella, mi hanno detto. Anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest'uomo. Una ragazza che tre anni fa è morta. In questa casa.



Generalmente amo i thriller psicologici, mi tengono incollata al mio fedele amico Kindle finché non riesco realmente a capire fino in fondo la mente dei personaggi, o per meglio dire la mano di chi la scrive.

Questo libro parte in quarta, non perché succede tutto troppo in fretta, ma nel senso che ti cattura.
Sono rimasta affascinata da come la casa risultasse, fin da subito, un elemento fondamentale per il susseguirsi della storia.
La descrizione è alquanto dettagliata, senza però far calare l'attenzione del lettore (personalmente odio le parti troppo descrittive); l'abitazione per quanto minimal, letteralmente minimal, non fa scaturire il pensiero "oddio non ci vivrei mai" ma anzi, risulta, attraverso gli occhi dei personaggi, un porto sicuro dopo la tempesta, un luogo di pace dove ripartire da zero sembra essere un po' più facile.

Abbiamo un alternanza dei pov delle due protagoniste, Emma e Jane, che ho apprezzato soprattutto per il fatto che l'arco temporale è differente, quindi l'abilità dello scrittore c'è.
Jane si ritrova a percorrere lo stesso cammino di Emma, pur essendo così diversa da lei, fermo restando che entrambe sono reduci da un trauma.

Edward (o come l'ho chiamato io nella mia testa "Mr. Grey"), il nostro protagonista maschile, non l'ho amato particolarmente.
Come si può evincere dal nomignolo, appena è entrato "in scena", ho avuto uno strano deja-vu...Maniaco del controllo e preciso in maniera patologica, mi ha fatto subito scattare il "no, ti prego basta".

In generale, quello che non mi ha fatto apprezzare appieno la storia e che, invece, dovrebbe essere il punto di forza, è la psicologia dei personaggi.
Sembra quasi che lo scrittore abbia tirato fuori dal cilindro le patologie mentali più comuni e abbia deciso a chi assegnare cosa: è vero che stiamo parlando di un thriller psicologico, ma possibile che tutti i personaggi (secondari compresi) abbiano qualcosa che non va?

Il libro rallenta un po', arriviamo verso la fine e ammetto che il colpo di scena non me l'aspettavo, per questo non lo boccio totalmente, ma avrei descritto diversamente la "soluzione del caso".

Il finale viene descritto in maniera quasi frettolosa e risulta un po' confusionario; mi aspettavo invece che mi desse delle risposte a delle domande rimaste in sospeso.

E anche questa recensione è conclusa.
Che fatica! Datemi un bel thriller! è molto più facile!
Attendo i vostri commenti, la pensate come me?

Alessia


2 commenti:

  1. Ma anche no xD
    E poi dici che dovrei leggere thriller, non ci siamo proprio!

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    1. Arriveranno i thriller buoni cugi. Devi avere fiducia!

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